Tiroide: i cibi da evitare e quelli che la favoriscono

Feb 16, 22 Tiroide: i cibi da evitare e quelli che la favoriscono

La tiroide una piccola ghiandola a forma di farfalla dal peso di circa venti grammi posta nella regione anteriore del collo, svolge un fondamentale ruolo di sorveglianza delle cellule e dei vari tessuti dell’organismo influenzando molteplici funzioni del corpo:

  • peso corporeo,
  • colesterolo,
  • battito cardiaco
  • vista
  • massa muscolare
  • ciclo mestruale
  • stato mentale,
  • cute e capelli

L’ipotalamo e l’ipofisi (produttore dell’ormone TRH o tireotropina) regolano e controllano il trofismo, ossia lo stato generale di nutrizione della ghiandola e la produzione necessaria all’organismo dei due ormoni tiroidei: la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4). Gli ormoni tiroidei hanno due funzioni basilari: aumentare il metabolismo basale e aumentare la velocità di utilizzazione delle sostanze energetiche che consentono ad esempio la crescita del bambino. Purtroppo alcune volte la tiroide si ammala, per un eccesso o un difetto della produzione ormonale; questo può portare delle modifiche nella forma, nel volume o nel peso, generando dei noduli unici o multipli, conosciuti come gozzo semplice o multinodulare. In pochi casi si riescono ad individuare con la semplice palpazione del collo. Più frequentemente occorre sottoporsi ad esami specifici per scoprire il loro volume e la loro posizione. I noduli tiroidei sono tra le patologie endocrine più frequenti nelle donne; nella maggior parte dei casi sono di natura benigna, ma possono essere curati anche nel caso in cui la loro natura sia di tipo canceroso. Il gozzo è generalmente la manifestazione di una funzione tiroidea modificata:

  • l’ipotiroidismo (minore produzione di ormoni) è riscontrabile specialmente nelle donne adulte
  • l’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni) è più frequente tra le donne giovani. I disturbi tiroidei raggiungono il picco tra i 50 ed 65 anni per poi iniziare a decrescere.

Cibi da evitare

La salute della tiroide si cura anche a tavola, seguendo un’alimentazione corretta ed evitando alcuni alimenti, soprattutto quando si soffre di ipotiroidismo. Ricordiamo che l’ipotiroidismo è la diminuzione della produzione di ormoni da parte della tiroide e può provocare reazioni negative quale il rallentamento dei processi metabolici. Mangiare cibi sani è fondamentale, quindi prestare attenzione all’alimentazione può essere di grande aiuto, , dal momento che alcune pietanze possono entrare in contrasto con i farmaci della terapia. I cibi da evitare in questi casi sono:

  • la soia
  • alghe essiccate
  • caffè
  • alcolici
  • cereali dall’alto contenuto di glutine
  • gli insaccati che sono ricchi di nitriti e altre sostanze chimiche aggiunte.
  • gli ortaggi cruciferi come cavoli, broccoli o cavolfiori che potrebbero interagire con l’assorbimento dello iodio.

Corretto utilizzo dello iodio

La buona funzionalità della tiroide è collegata all’adeguato apporto di iodio attraverso l’alimentazione. La presenza di questo elemento nei cibi è molto variabile e non sempre garantisce il fabbisogno giornaliero. Per questo è utile utilizzare a tavola anche se con moderazione il sale iodato, ormai molto diffuso anche nei supermercati. Tuttavia occorre precisare che se si soffre di patologie tiroidee lo iodio può peggiorare i disturbi.

Cibi che hanno effetti benefici sulla tiroide

Sicuramente il pesce è importante, perché con il suo apporto di Omega-3 riduce l’infiammazione:

  • Il salmone, la trota, il tonno e le sardine
  • le patate
  • il latte
  • uova
  • carne biologiche (agnello, maiale, pollo, manzo, tacchino)

Cure naturali

Ogni tanto occorrerebbe fare una depurazione della ghiandola, per eliminare le tossine che si sono accumulate e che impediscono il suo corretto funzionamento. Sono indicate per questo scopo alcune piante: gli estratti di Betula pubescens che ha azione antinfiammatoria e anche la Genziana lutea, che purifica il sangue.
Se la normale funzionalità della tiroide è rallentata, si può stimolare con estratti a base di Betula pubescens, Vitix vinifera e Larix decidua che aiuta a riequilibrare la funzionalità della ghiandola, alleviando anche gli stati di stanchezza, tipici della patologia.
Se invece la funzionalità della tiroide risulta accelerata, sono da preferire gli estratti di Cornus sanguinea, Crataegus oxyacantha, utile per calmare eventuali battiti cardiaci accelerati e Viburnum lantana.